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Approfitta ora del credito d’imposta per beni strumentali offerto dallo Stato: benefici che coprono fino al 50% della spesa sostenuta!

Credito d’imposta per beni strumentali nuovi

Tempo di Lettura: 5 minuti
www.incentivi.it Credito Beni Strumentali

Credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi: l’agevolazione che permette alle aziende che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi (che siano materiali o immateriali) di ottenere un credito di imposta fino al 50% della spesa sostenuta (per quanto riguarda alcune categorie di materiali), credito utilizzabile in compensazione tramite modello F24. Questi strumenti di supporto delle aziende, come anche il Bonus Formazione 4.0 o il Baratto Finanziario 4.0, fanno parte di un set di misure e provvedimenti che puntellano le aziende italiane.

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Tabella dei Contenuti

Aggiornamenti della circolare 9/E 23 luglio 2021

Recentemente sono state introdotte delle modifiche riguardanti l’utilizzo del credito d’imposta, come l’inclusione di enti non commerciali, imprese agricole che determinano il reddito agrario e reti di imprese. In relazioni agli esercenti arti e professioni, si è specificato che ci si riferisce non solo agli autonomi, ma anche ai contribuenti che esercitano le loto attività in forma associata, quindi anche le associazioni tra professionisti. Esaminiamole nello specifico.

  • inclusi nell’agevolazione i beni immateriali diversi da quelli di cui al citato allegato B;
  • maggiorazione del credito d’imposta in funzione della tipologia degli investimenti e a seconda del periodo di effettuazione;
  • aumento del limite massimo degli investimenti ammissibili; regole per la compensazione del credito al fine di accelerarne la fruizione;
  • necessità della perizia asseverata e non semplice per i beni che fanno parte dell’allegato A e B.

Sulla base delle indicazioni del decreto sostegni bis viene indicato, in relazione ai soggetti con un volume di affari (intesi come ricavi o compensi) inferiore a 5 milione di €, le seguenti indicazioni:

  • credito di imposta per investimenti su beni strutturali materiali non 4.0;
  • periodo di decorrenza degli acquisiti 16/11/2020 – 31/12/2021;
  • utilizzo in compensazione in un’unica quota annuale (anche per soggetti con un volume di ricavi superiore ai 5 milioni di euro).
Vedi Anche:  Congedo Parentale Straordinario: Bonus dal Decreto Sostegni

Riepiloghiamo in questa tabella le indicazioni riguardanti il credito di imposta disponibile per le imprese secondo le nuove indicazioni:

InvestimentiAnno 2021Anno 2022
Beni materiali non 4.010% per investimenti fino a 2 milioni €6% per investimenti fino a 2 milioni € comma 1055

(15% per investimenti propedeutici al lavoro agile) comma 1054
Beni Immateriali non 4.010% per investimenti fino a 1 milione €6% per investimenti fino a 1 milione € comma 1055

(15% per investimenti propedeutici al lavoro agile) comma 1054
Beni materiali 4.0 (Allegato A, legge n. 232 del 2016)– 50% per investimenti fino a 2,5 milioni €– 40% per investimenti fino a 2,5 milioni €

– 30% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni €– 20% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni €

– 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni € comma 1056– 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni € comma 1057
Beni immateriali 4.0 (Allegato B, legge n. 232 del 2016)20% per investimenti fino a 1 milione € comma 1058

Ulteriori chiarimenti per beni strumentali con contratto di leasing

L’agenzia delle Entrate chiarisce, con la risposta al quesito numero 1, che in relazione alle discipline agevolative di natura simile a quella analizzata esiste un principio di sostanziale equivalenza tra l’acquisto di un bene e la sua acquisizione tramite un contratto di leasing. Tale mancato riferimento

L’agenzia è dell’avviso che il mancato riferimento ai contratti di locazione finanziaria (commi 1055, 1056, 1057 e 1058 legge di bilancio 2021) è da da imputare ad un difetto di coordinamento formale e non al desiderio di delimitare le modalità di investimento agevolabili alla sola acquisizione in proprietà dei beni.

Credito di imposta per beni strumentali e spesa minima: il costo unitario di € 516,46 è un vincolo?

No, difatti grazie alla risposta al quesito numero 2 viene specificato che non è necessario effettuare un investimento con una cifra minima per poter accedere al credito di imposta (deve ovviamente sussistere la natura dell’acquisto riconosciuta di fra le spese ammesse). Si conferma quindi che i beni strumentali che hanno un costo unitario inferiore ad e 516,46 sono ammissibili al credito di imposta.

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Che cos’è un investimento in beni strumentali

Investire in beni strumentali è modo di capitalizzare risorse atte alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi della propria azienda. Gli investimenti in tale direzione sono ben visti ed incentivati dallo Stato, che prevede appunto un credito di imposta dedicato alle aziende che riservano delle risorse per tale scopi a partire dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, o entro il 30 giugno 2023 se alla data del 31/12/2022 risulti un ordine accettato dal venditore, pagato parzialmente tramite un acconto pari almeno al 20% del costo complessivo.

Quali beni rientrano nel credito d’imposta 2021? Alle imprese viene riconosciuto un credito di imposta regolamentato dalla normativa ed in relazione alla differenti tipologie di beni agevolabili: ci riferiamo a beni strumentali materiali e immateriali di tipologia “ordinaria”, investimenti in beni materiali ed immateriali in relazione alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello INDUSTRIA 4.0.

Ecco i vantaggi riconosciuti dal Credito di Imposta per l’acquisto di Beni Strumentali:

CATEGORIA: Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati

Soglia di spesaRimoborso 2021Rimborso 2022
Fino a 2,5 MLN €50%40%
Da 2,5 a 10 MLN €30%20%
Da 10 a 20 MLN €10%10%

CATEGORIA: Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (incluse anche le spese per soluzioni di cloud computing)

Soglia di spesaRimoborso 2021Rimborso 2022
Fino a 1 MLN €20%20%

CATEGORIA: Altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento) diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A

Soglia di spesa Rimoborso 2021Rimborso 2022
Fino a 2 MLN €10%6%

CATEGORIA: Altri beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel citato allegato B

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Soglia di spesa Rimoborso 2021Rimborso 2022
Fino a 1 MLN €10%6%

Nota Bene: viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 15% in caso di acquisto di beni riguardanti investimenti in strumentazioni e dispositivi tecnologici che siano destinati alla realizzazione di modalità di lavoro agile, come stabilito dalla legge del 22 maggio 2017 n. 81, articolo 18.

COS’È L’INDUSTRIA 4.0

Con il termine industria 4.0 ci si riferisce ad una produzione industriale automatizzata ed interconnessa, figlia della quarta rivoluzione industriale. 4 le direttrici di sviluppo che avranno un impatto profondo nell’industria: utilizzo dei dati, analytics, interazione uomo macchina, conversione alla vita reale. Si tratta di sfruttare i dati messi a disposizione dalle moderne tecnologie, analizzarli per comprenderne i trend, nonché poi creare una connessione fra macchinari e uomo, sfruttando tecnologie come quelle della realtà aumentata. E quando infine si parla di conversione a vita reale, parliamo dello sfruttamento di risorse come stampa 3D, robotica, comunicazione, interazioni machine-to-machine e manifattura additiva che consentono di razionalizzare i costi, massimizzando prestazioni e guadagni.

A chi si rivolge il credito d’imposta per beni strumentali

L’incentivo è rivolto a tutte le imprese ubicate nel territorio dello Stato italiano, includendo anche le organizzazioni stabili di soggetti non residenti nel territorio italiano, che effettuano investimenti in beni strumentali materiali e non. Nessuna differenza viene posta sulla natura giuridica dell’azienda, o dal settore economico, dimensione, regime contabile o sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Vengono inoltre inclusi anche gli esercenti arti e professioni, soggetti che aderiscono al regime forfettario, imprese agricole e marittime che fanno gli stessi tipi di investimenti. Una delle condizioni essenziali per la fruizione dell’incentivo fiscale è quella di rispettare le normative sulla sicurezza previste per i luoghi di lavoro ed il corretto adempimento in relazione agli obblighi di versamento contributivi previdenziali ed assistenziali a favore dei lavoratori.

Vengono escluse da questo incentivo fiscale le imprese in stato di liquidazione volontaria, in stato di fallimento, in stato di liquidazione coatta amministrativa, di concordato preventivo senza continuità aziendale o di altra procedura concorsuale. Un ulteriore veto alla fruizione del credito di imposta è imposta alle aziende che sono destinate a sanzioni interdittive come previsto dall’articolo 9 del DL 8 giugno 2001, n. 231, comma 2.

Modalità di accesso al credito di imposta per beni strumentali

Sarà necessaria un perizia tecnica semplice rilasciata da un un ingegnere o da un perito industriale per quanto riguarda i beni avanzati o immateriali. Tale perizia deve essere prodotta da una figura iscritta al rispettivo albo professionale, oppure ottenere un attestato di conformità che venga rilasciato da un ente di certificazione accreditato: il fine dovrà essere quello di far risultare che i beni posseggano le caratteristiche tecniche necessarie per essere inclusi negli elenchi presenti negli allegati A e B e quindi interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione oppure alla rete di fornitura. In caso di costo unitario dei beni inferiore ad € 300.000,00 sarà sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Informative Tecniche & Risorse Consulenziali

F.A.Q. per Credito d’imposta per beni strumentali nuovi

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